Come suggerisce l’articolo di Luca Ferrua pubblicato il 14 ottobre sul quotidiano la « Stampa », per rilanciare l’economia locale occorrerebbe riadattare la politica dei governi dando la possibilità ai produttori agricoli di vendere i loro prodotti nelle città (1).
E’ uno dei motivi per i quali è stata fatta un’intervista presso uno dei punti vendita « Viva e Vegeta » al fine di comprendere meglio la filosofia di questi nuovi « Orti urbani ».
La cooperativa agricola « Viva e Vegeta » raggruppa produttori di frutta e verdura per garantire prodotti freschi di qualità a prezzi ragionevoli, il tutto a chilometri zero (2).
A Torino esistono già cinque punti vendita situati agli indirizzi sotto menzionati :
- Via Pietro Micca, 20
- Via Di Nanni, 17/A
- Via Mazzini, 33
- Via Cibrario, 61/A
- Via Corso Francia, 62/A
Ecco alcune foto scattate nel punto vendita di Via Pietro Micca 20. Seguirà un’intervista.
« Dei nostri Territori. Da difendere, Da conoscere, Da esistere, la Terra contraccambia »
Persona intervistata: la Sig.ra Sabrina Palazzeschi
Data intervista: 30 ottobre 2015
Ore: 9.50
Luogo: punto vendita di Via Pietro Micca a Torino
Intervista
Introduzione
Un saluto da Torino
Benvenuti sul « Blog Bilingue Slow Food News ». Oggi parliamo di biodiversità e del fenomeno che si è sviluppato negli ultimi tempi, ovvero gli « orti urbani » : attività che consiste nel distribuire e vendere in città prodotti agricoli.
Focus
Nella città di Torino crescono come i funghi i negozi di frutta e verdura fresca, proveniente direttamente dai campi. In effetti, troverete, ad esempio, in via Pietro Micca 20 o in Via Luigi Cibraio 61 ed in altri tre negozi, i prodotti freschi della Valle Po’.
Domanda
In diretta con la Signora Sabrina Palazzeschi, Responsabile del punto vendita diretta della cooperativa « Viva e Vegeta »; Lo sviluppo del fenomeno degli « Orti urbani », secondo Lei, è legato al fatto che oggi i consumatori prediligono acquistare prodotti locali e freschi reperendoli direttamente nei negozi delle città?
Risposta
Si’, certamente. La richiesta di alimenti sani e buoni sta crescendo moltissimo, insieme alla consapevolezza dei cosumatori di poter contribuire alla valorizzazione del territorio e alla difesa dell’ambiente.
Domanda
Secondo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, occorre dare « valore alle piccole realtà contadine » per cambiare il sistema alimentare. Secondo Lei, è giusto pensare in questo modo?
Risposta
Assolutamente si’, questa è anche la filosofia della nostra cooperativa agricola.
Domanda
In conclusione, il concetto di qualità di Slow Food è basato su un’alimentazione: « Buona, pulita e giusta per tutti ». Crede sia possibile verificarne gli effetti sulla piccola scala e svilupparli in ambito urbano?
Risposta
Si’, come tutti i cambiamenti anche questo si realizza attraverso piccoli passi; Ognuno puo’ offrire il proprio contributo.
Conclusione
E’ tutto, grazie per l’ascolto. « Blog Bilingue Slow Food News » ringrazia per la gentile collaborazione la Sig.ra Palazzeschi e augura un buon proseguimento.
Link di riferimento :
(2) https://it-it.facebook.com/Viva-e-vegeta-i-contadini-riuniti-248560888617573/(11/2015)